Pare sia proprio diventata una tendenza, convertire coperture di grandi edifici in parchi urbani attrezzati per lo svago, lo sport, la socializzazione. Infatti non è la prima volta che ne parlo.

La storica pista di collaudo della Fiat, costruita nel 1916 e inaugurata sette anni dopo alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, è un mirabolante esempio di architettura razionalista che culmina nella pista di collaudo ubicata in copertura. Nell’opera Vers une architecture scritta da le Corbusier nel 1923, il Lingotto viene citato per alcune soluzione innovative, tra le quali appunto l’autodromo sul tetto.

Nato per razionalizzare e accorpare le attività produttive di Fiat, nel corso dei decenni ne ha viste di ogni: nel 1942 e nel ’44 fu pesantemente bombardato, poi ricostruito, poi adibito a produzione di lavatrici e frigoriferi, in seguito nuovamente destinato alla produzione automobilistica. All’uscita di produzione della prima serie della Lancia Delta, il Lingotto fu dimenticato per qualche anno fino a quando l’archistar Renzo Piano si occupò di un progetto di riqualificazione, destinando gli enormi volumi interni a più funzioni (commercio, albergo, mostre, fiere).

Sempre Piano nel 1994 realizzò la celebre bolla di cristallo, poggiata su una piastra in copertura, adibita anche come piccolo eliporto. Insomma una bella rivincita. Che non è ancora conclusa: da poco infatti la lunghissima pista di collaudo è diventata un giardino pensile in quota di circa 4.000 mq, con oltre 40.000 piante, fiori ed erbacee perenni con vista sui tetti di Torino e sulle Alpi. Ma non solo…spazi per lo sport, per la meditazione e piste ciclabili, nonché luogo per testare le nuove 500 full electric. A occuparsi di questa luminosa riconversione è stato lo studio Camerana&Partners, coadiuvato dall’architetto paesaggista Cristina Ruspa di Giardino Segreto.

Un segno forte, indubbiamente, anche di moda se vogliamo ma assolutamente ammirevole. “l’azienda sta esplorando il territorio della mobilità sostenibile per tutti, questo è il nostro progetto” sostiene Olivier Francois, CEO del brand Fiat che promette “tra il 2025 e il 2030 la gamma diventerà totalmente elettrica”. L’obiettivo è nobile assai ma dovrà scontrarsi con smisurati interessi ben meno green e con un mercato si, disponibile e curioso, ma non ancora scevro da tentennamenti e preoccupazioni per il total electric. Staremo avedere.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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