Un cerchio per unire, un cerchio per abbracciare e per riscattare una delle aree più segnate di Genova e dell’Italia intera.

Sarà un enorme cerchio di acciaio rosso che passerà sotto al nuovo ponte, connettendo un territorio scandito da abitazioni, infrastrutture per la produzione, un sistema di parchi caratterizzato da una forte biodiversità, piste ciclabili e pedonali, percorsi ipogei e sopraelevati, zone di parcheggio intelligenti e corsie di smart mobility….qualcosa tra l’High Line di New York e il parco del Rio Turia a Valencia. A vincere il concorso è stato una delle archistar più quotate in Italia e all’estero, lo studio Stefano Boeri Architetti (in partnership con Metrogramma di Milano) autore del meraviglioso Bosco verticale di Milano. A proposito….lo sapevate che tra i 20 grattacieli più belli del pianeta ci sta anche lui? Beh, sono soddisfazioni.

Ma torniamo al nostro cerchio rosso, che in sostanza si presenta come una enorme passerella: il raggio sarà di 250 metri, la sua larghezza di circa 6 per una lunghezza totale di 1570 metri. Come accennato prima, connetterà i diversi spazi circostanti, consentendo collegamenti perpendicolari e una facilità negli spostamenti prima inimmaginabile; inoltre distribuirà l’energia rinnovabile prodotta dalle turbine eoliche ubicate all’interno della Torre del vento, una nuova rete energetica messa a punto con la collaborazione dello studio tedesco Transsolar.

Rosso il cerchio, rossa la torre e rosse le pensiline della nuova stazione ferroviaria, un segno architettonico potente sicuramente capace di capovolgere l’immagine tragica collegata alla valle del Polcevera. Tra gli aspetti più interessanti, quello legato al progetto del verde, curato da Inside Outside, guidato da Petra Blaisse e costruito con la preziosa collaborazione della paesaggista e agronoma Laura Gatti e del geologo Secondo Antonio Accotto. Fasce parallele con ampiezza che va da 7 a 20 metri, conterranno e rappresenteranno, all’interno delle tipiche essenze mediterranee, una differente tipologia di giardino, ordinando l’intero sito e incrementando il grado di biodiversità di tutta l’area.

 

 

Notevole la gestione delle acque piovane: tutte le aree verdi e le piazze saranno dotate di un sistema di scolo che provvederà allo stoccaggio dell’acqua per il riutilizzo, per esempio l’irrigazione. All’interno del parco, l’artista Luca Vitone realizzerà un’installazione di ben 43 alberi, ognuno dedicato ad un personaggio famoso di ogni epoca e soprattutto….ligure: Paolo Villaggio, Gino Coppedé, Eugenio Montale, Pietro Germi.

Pare un progetto grandioso, una di quelle cose che ammiriamo da anni in paesi come Finlandia, Olanda, Spagna, Francia, uno di quegli interventi che ci fanno sentire un po’ più europei e moderni….direi che sarebbe ora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Articoli simili

4 commenti