C’è un oggetto nelle nostre case che parla molto di noi. La sua scelta rispecchia alcuni tratti del nostro carattere, tanto che forse nemmeno ce ne rendiamo conto. E’ il divano, protagonista nella zona living, che ci accoglie nei momenti più intimi come in quelli più social, che con colore, texture, dimensioni e presenza scenica è capace di orientare il mood dei nostri interni.

Con zampe o senza, più slim o ciccione, con cuscini che vanno “spiumacciati” o che rimangono tesi e gonfi, le proposte delle aziende di tessili sono infinite e come sempre è importante partire dalla tipologia che sentiamo più affine al nostro modo di vivere la casa. Formale? Nostalgico o più contemporaneo? Componibile o un elemento singolo? Colorato oppure neutro? In questo momento di grande rinascita del colore, il mio suggerimento è di lasciarsi andare alla tentazione di un divano un po’ fuori dagli schemi; grande eleganza per gli imbottiti scelti nei toni del senape e mostarda, o in quelli più rassicuranti dei blu polvere, ottanio, verde bosco che possono essere illuminati da cuscini d’arredo in colori più squillanti e in abbinamenti a contrasto (anche nei materiali…velluti, sete e cotoni possono convivere senza problemi).

 

Ottiu, con Swanson (…Gloria?) cita ironicamente le voluttuose forme degli anni 20. Qui in uno smagliante velluto ciliegia

Splendido il fianco curvo di Alexander (Minotti)

 

Di gran moda lavorazioni particolari per le cuciture, spesso con la possibilità di sceglierne il colore, mentre forse è un po’ passata l’usanza della chaise longue abbinata al divano lineare, ossia la parte finale più profonda che forma un angolo corto, sostituita da grandi pouff che all’occorrenza possono essere avvicinati al divano o utilizzati come centro stanza. Numerose infine le citazioni anni 50 e 60, deliziosi imbottiti di dimensioni contenute da utilizzare sia nella zona living che in ingresso, in uno studio o come complemento per la zona pranzo.

Ci vuole probabilmente molto coraggio per scegliere un tessuto che non sia tinta unita. Tuttavia, spesso il risultato è strtepitoso, anche se non tutte le aziende propongono questa variante. L’alternativa, un pò costosa ma praticabile, è quella di acquistare il divano privo della fodera e scegliere il tessuto “custom”: Casamance, Camengo, Dedar, Pierre Frey, Cole&Son, Arlequin, Thibaut, Sanderson….meravigliose possibilità si aprono a chi desidera ingraprendere questo percorso.

E per chi teme che “si molto bello il divano colorato ma poi magari stanca……” chioserei che è probabilmente più semplice sbarazzarsi di un divano che di un coniuge. E al divano, anzi al suo rivestimento, nessuno deve pagare gli alimenti….

 

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