Mentre si discute su come salvare Venezia dall’innalzamento del livello del mare, dall’acqua alta, dalle invasioni di piccioni e del turismo mordi e fuggi, mentre si farnetica su come alzarla su come spostarla smontarla e rimontarla cinque chilometri più a ovest no forse a nord ma anche a est….ma il Mose funziona? si no può darsi ma deve essere attivato da Roma è perché se sta a Venezia? Bah……mentre ci si gongola in dissertazioni tanto fantasiose quanto inutili, in Florida e in Olanda, due luoghi che con il mare hanno parecchio a che fare, hanno pensato a come affrontare il tema “casa sull’acqua” in modo decisamente più pragmatico. Può piacere o meno ma è senza dubbio una soluzione.
Si chiama Arkup ed è classificata come barca da diporto. Esce dalla matita di Koen Olthuis dello studio olandese di architettura Waterstudio ed è un’idea del manager Nicolas Derouin e del suo partner Arnaud Luquet. Il progetto è legato al desiderio di vivere sull’acqua, che nasce da una visione “acquatica” dell’esistenza o da esigenze ben più pratiche come l’innalzamento del livello del mare, problema molto sentito in Florida. Si stima infatti che l’attuale situazione metereologica, a meno di interventi davvero radicali, potrebbe causare entro il 2100 l’innalzamento del livello del mare di circa 150 cm. Vien da se, insieme al sempre minore spazio costieri disponibile, che la prospettiva di una casa galleggiante non è poi tanto male, soprattutto se la casa in questione è Arkup.
Si tratta infatti di una vera e propria villa di lusso, 405 mq coperti, 195 mq esterni, impatto ambientale ridotto al minimo, raccolta acqua piovana, motore elettrico per gli spostamenti e pannelli solari che rendono questa lussuosa residenza totalmente autonoma. Arkup è anche un gioiello ingegneristico: una chiatta piatta in acciaio su quattro trampoli indipendenti ancorati al fondo del mare; grazie ad un sistema a scorrimento verticale, la piastra può assecondare le variazioni di livello dell’acqua e resistere anche a forti mareggiate e uragani fino alla categoria 4. La navigazione consentita è esclusivamente coast-to-coast con una velocità massima di circa 7 nodi (per andare più veloci userete il vostro motoscafo Riva Aquarama comodamente ormeggiato davanti al living….). Per le manine veloci che già friggono desiderose di prenotarne una, lancio là il prezzo: si parte da 4.850.000 euro, si quasi 5 milioni, poi dipende dall’allestimento interno. E comunque….una è stata già consegnata (buongustai).
Ben più abbordabile ma non meno virtuoso è il progetto Schoonship (nel distretto di Buiksloterham vicino ad Amsterdam…sempre olandese, ma guarda un po’) che promette di diventare il quartiere galleggiante più sostenibile d’Europa, un nuovo modello urbano che propone nuove dinamiche di convivenza. Si tratta di 46 villette galleggianti, personalizzate sulla base delle preferenze manifestate dalla committenza allo studio di urbanistica Space&Matter che ha anche firmato il master plan.
Le villette galleggianti vengono ormeggiate a pontili progettati ad hoc, lungo il canale, ad una distanza tale da garantire privacy ma anche da garantire quel rapporto di vicinato tipico dei contesti urbani….il tutto separato non da asfalto o filo spinato, ma dall’acqua.
Il complesso galleggiante Schoonship ospiterà fino a 140 persone ed è totalmente autosufficiente: pannelli fotovoltaici montati su ogni residenza producono e immagazzinano energia, quella in eccesso può essere scambiata con una criptovaluta chiamata Jouliette, spendibile all’interno del complesso per acquistare beni e servizi. Gestione intelligente dei rifiuti, parcheggio per ricarica di auto elettriche condivise (la vettura di proprietà esclusiva non è contemplata) pompe di calore acqua-acqua che utilizzano il canale per riscaldare le abitazioni e tetti-giardino che riciclano l’acqua piovana.
Insomma qui siamo nel futuro, ma oggi.