E’ accogliente, raccolto, genuino Bancovino.
Sono le prime tre qualità che mi vengono in mente scrivendo di questa microscopica enoteca che ha cambiato gestione appena due mesi fa.
La cura Francesca Romana Castellani, traduttrice, con la passione per la buona cucina e per l’allestimento di tutto ciò che vi ruota intorno, affiancata da Anna Pittiglio ai fuochi e da Paolo Lonoce ai vini.
Il trio si muove in un ambiente dove il progetto architettonico (dello studio “Scape Architects”) si percepisce chiaramente, utilizza materiali antichi come ferro legno e pietra, ma non primeggia sull’atmosfera che a mio avviso deve offrire un locale di questo tipo.
Tant’è… per questo gioiellino Bancovino ha vinto nel 2014 il premio nazionale di architettura bar e ristoranti d’autore.
Tutto su disegno quindi, tutto si misura per sfruttare al 100% il poco spazio a disposizione.
Per questo la grande scaffalatura in lamiera di ferro che circonda il locale, ha nella sua sezione inferiore un sistema di piani in legno, versatile ed elastico: si ribaltano in orizzontale a seconda delle necessità, geniale.
Negli scomparti in ferro, vino, oggetti di casa, piante aromatiche e un’infinità di libri di cucina, ispirazione per i menù, ma anche curiosità da leggere per gli ospiti. Pantagruelico il banco di formaggi, salse, affettati e accessori.
Molti, infine, gli eventi tematici che Bancovino propone, come la cena francese del 28 novembre: soufflé al roquefort pan di spezie e mostarda di pere, Pâte en crûte con coda alla vaccinara, Tarte tatin e clotted cream… solo alcuni piatti.
Visto? Mica la fanno semplice…?
Bancovino: via Pietro Borsieri, 27 Roma tel 06.87673864
www.bancovino.com